Simone Amato

In Brasile con Gloria

l mio viaggio inizia a Brasilia, capitale (una delle più giovani del mondo) del Brasile dal 1960, costruita dal nulla nel nulla, pianificata a tavolino dagli architetti Lucio Costa e Oscar Niemeyer, con l’intento di farne una città ordinata e razionale, sede del potere politico e amministrativo. Viene descritta come museo a cielo aperto del modernismo, come la splendida Chiesa Blu, santuario di Don Bosco, la cui atmosfera all’interno di fa sublime, con le sue pareti di vetro di Murano di colore blu. 

Visito la città pedalando, il modo migliore per scoprirla è infatti noleggiare una bicicletta. 

Il giorno seguente è dedicato alla visita di Salto de Corumbá e Pirenopolis, il primo è un parco naturale a 180km da Brasilia, in un tratto di terra rossa attraversato dal Rio das Almas, dove si trovano meravigliose cascate. 

Pirenópolis è un’affascinante cittadina, patrimonio nazionale, con le sue case in stile coloniale e il suo centro storico ben conservato, con un mix di cultura, gastronomia e natura. 

Il terzo giorno lascio Brasilia per Manaus, un tempo una delle metropoli più ricche del mondo, all’epoca del boom della gomma, sorta sulla riva del Rio Negro.

La visita della città inizia dal Teatro Amazonas, esempio di stile Belle Epoque, poi passeggiando si arriva al Mercado Municipal Adolfo Lisboa e al porto. 

L’eredità culturale indigena è molto presente, nonostante la marcata diversità etnica. Se si arriva al mattino da non perdere il mercato del pesce in riva al fiume. 

Il giorno seguente inizia con una navigazione sul Rio Negro, fin dove si incontra con Rio Solimoes (che diventa poi Rio delle Amazzoni). Qui si assiste ad uno strano fenomeno: le acque dei due fiumi scorrono insieme senza mischiarsi per decine di chilometri perché la densità, temperatura e velocità sono diversi tra loro. 

Poi raggiungo una comunità Indios che vive nella foresta, sono travolta immediatamente dalla loro bellezza, ospitalità e calore. 

Finalmente arrivo nel cuore della foresta amazzonica, dove si evidenzia l’anima più selvaggia e remota del Brasile. La mia esplorazione inizia con una passeggiata all’interno della fittissima vegetazione, poi visito un centro dove vivono diverse specie di scimmie protette e sottratte ai bracconieri, una casa locale dove mostrano come si lavorava un tempo la gomma e la manioca. Il pomeriggio termina con un tentativo (alquanto vano ma ugualmente emozionante) di pesca ai piranha e avvistamento dei caimani, il sole che tramonta sul Rio, colorando il paesaggio di un rosso intenso, sarà la straordinaria ricompensa. 

Poi tocca a lei: la Cidade Maravilhosa, Rio de Janeiro, la mia eccitazione è alle stelle. Ovviamente la prima cosa da fare a Rio è passeggiare da Leme a Copacabana… questo lungomare richiama chiunque, per giocare a calcio, a beach volley, surfare, bere una caipirinha o semplicemente per godersi l’atmosfera, perché qui Toda joia, toda beleza, qui tutto vive. 

Nel pomeriggio visita al Quartiere di Lapa e Escadaria Selaron, la terza attrazione più fotografata di Rio, esempio di arte urbana che racconta un’infinità di storie, luoghi e ricordi.

Poi è d’obbligo assaggiare il Pasteis de Belem alla Pasticceria Colombo nel centro, un’istituzione. 

Giunta poi al Parco Flamengo e quindi alla Marina de Gloria mi imbarco su un catamarano per una splendida navigazione all’interno della baia di Rio. 

Il mattino seguente mi dirigo al Pan di Zucchero, prendendo la funivia che porta in cima e dove si gode di un panorama mozzafiato su tutta la città. 

Poi sosta al porto per ammirare gli splendidi murales di Edoardo Kobra, che raffigurano cinque etnie diverse del

mondo, trasmettendo un messaggio di pace e fratellanza. 

Dopo il pranzo a base di carne strepitosa  da Assador Rios salgo al Cristo Redentor (una delle sette meraviglie del mondo moderno), che svetta sul monte Corcovado, si attraversa in trenino la Foresta di Tijuca, la più grande foresta urbana. 

La statua, alta 30 metri, rivolge le braccia al mondo per proteggere. Il braccio destro indica la zona ricca verso Ipanema e Leblon, il sinistro verso Maracana e Tijuca, davanti verso Gerusalemme. 

La giornata termina sul lungomare di Copacabana, in attesa di un incredibile tramonto che chiuderà al meglio questo mio viaggio tra natura, popoli, architettura e ritmo brasiliano che tanto mi ha sedotto. 

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